Neal Caffrey sbarca abilmente il lunario grazie a truffe ordite ai danni di chiunque. Il suo stile è ironico e geniale. Peter Burke è l'agente che l'FBI ha messo alle sue calcagna. Quest'ultimo fa riferimento al White Collar Crime Unit, ossia ad una speciale sezione dell'agenzia federale il cui scopo è quello di indagare su reati non violenti perpetrati da professionisti aventi come ambito d'azione proprio il loro campo lavorativo (falsificazioni di opere d'arte, speculazioni finanziarie non proprio cristalline, ecc.). Neal e Peter, hanno quasi instaurato un rapporto a metà tra l'amicizia e la rivalità; dopo anni di inseguimenti e fughe rocambolesche, provocazioni e attacchi di sorpresa, Peter ha finalmente catturato questo moderno Arsenio Lupin newyorkese. Neal, ovviamente insofferente al carcere, preferisce offrirsi come consulente della Polizia piuttosto che scontare la sua pena in cella. Ad un iniziale diniego segue, per fortuna di Neal, un assenso; egli solo infatti potrà gettar luce sui casi di furto che nemmeno l'FBI è riuscita a risolvere. Ovviamente viene affiancato a Peter. Questa strana coppia funziona tanto bene da fruttare a Neal la conferma perenne del suo ruolo e a Peter continui riconoscimenti sul lavoro. In effetti la vita di Neal ha subito a questo punto un totale stravolgimento, e non sempre per lui è facile resistere alla tentazione di appropriarsi illegalmente di qualcosa. Forse per questo Peter pur fidandosi delle intuizioni del suo nuovo compagno di indagini è portato a non allentare ami la sorveglianza su di lui. Neal però necessita di mantenere la sua semilibertà; è l'unico modo per ritrovare l'amata Kate, in un modo o nell'altro perciò righerà dritto...